Prodotto nei vitigni del comune di Candida, Fiano di Avellino è un vino molto strutturato e importante. Si presenta con un colore giallo paglierino più o meno intenso, arricchito da riflessi verdognoli. Le note erbacee caratteristiche del Fiano di Avellino si uniscono a quelle della frutta secca, tra cui mandorle e nocciole, oltre ai profumi di agrumi e mele. Fiano di Avellino è affinato esclusivamente in serbatoi di acciaio ed è prodotto con la cosiddetta lavorazione “Batonnage”, ovvero l’affinamento del vino sulla sua feccia per almeno un anno. Attraverso un bastone si agita il vino in modo che la feccia depositata sul fondo del recipiente, risalga in sospensione. In questo modo si favorisce l’autolisi dei lieviti che cedono al vino le mannoproteine parietali, colloidi protettori che legano i tannini più reattivi. Il risultato di questa lavorazione è l’aumento della consistenza e piacevolezza al palato del Fiano di Avellino. La produzione massima del Fiano di Avellino è di 100 quintali per ettaro e la resa massima dell’uva in vino finito non deve essere superiore al 70%. L’odore intenso e gradevole unito al sapore fresco e armonico, rendonoFiano di Avellino un vino perfetto per accompagnare piatti a base di pesce, crostacei, scampi, polpo, ma anche formaggi non stagionati e carni bianche.Fiano di Avellino è inoltre un vino che si presta anche ad essere servito come aperitivo.
Un vino passito che sin dalla bottiglia ci riporta ad un territorio fresco, alle colline Tenuta Regaleali e allo storico “Nozze di Diamante” che il Conte Giuseppe dedicò alla moglie per festeggiare i sessant’anni di matrimonio. Uve Moscato e Traminer aromatico coltivate nei vigneti più alti della Tenuta lasciate disidratare all’ombra per preservarne acidità e caratteristiche aromatiche tipiche: arancia candita, rosa gialla e miele di zagara.
Storicamente un vitigno utilizzato per la sua acidità e la sua produttività, il Carricante è probabilmente oggi una delle varietà più interessanti e dalle diverse sfaccettature ancora da scoprire. Mineralità, note sulfuree, sentori di idrocarburi, anche in annate giovani. È espressione della verticalità dei vini del Vulcano. Un vino che riflette la natura del territorio da cui proviene, l’Etna.
Origina da piccoli grappoli di Chardonnay, raccolti manualmente in un vigneto che negli anni ha raggiunto un giusto equilibrio per produrre uve di grande concentrazione.
Questo “Iselis” è un vino Bianco didattico, perfetto per entrare a conoscenza con un vitigno antico della Sardegna, quasi sconosciuto. Si tratta del Nasco, uva che si coltiva solo nell’entroterra di Cagliari, e che si caratterizza per una particolare nota olfattiva, che ricorda il profumo del muschio.
VITIGNO: TREBBIANO D'ABRUZZO. AFFINAMENTO: FERMENTAZIONE SPONTANEA IN GRANDI BOTTI DI ROVERE SENZA CONTROLLO DELLE TEMPERATURE E SENZA FILTRAZIONI, POI SOSTA DA 6 A 12 MESI IN BOTTI DI GRANDI.