Prodotto nei vitigni del comune di Candida, Fiano di Avellino è un vino molto strutturato e importante. Si presenta con un colore giallo paglierino più o meno intenso, arricchito da riflessi verdognoli. Le note erbacee caratteristiche del Fiano di Avellino si uniscono a quelle della frutta secca, tra cui mandorle e nocciole, oltre ai profumi di agrumi e mele. Fiano di Avellino è affinato esclusivamente in serbatoi di acciaio ed è prodotto con la cosiddetta lavorazione “Batonnage”, ovvero l’affinamento del vino sulla sua feccia per almeno un anno. Attraverso un bastone si agita il vino in modo che la feccia depositata sul fondo del recipiente, risalga in sospensione. In questo modo si favorisce l’autolisi dei lieviti che cedono al vino le mannoproteine parietali, colloidi protettori che legano i tannini più reattivi. Il risultato di questa lavorazione è l’aumento della consistenza e piacevolezza al palato del Fiano di Avellino. La produzione massima del Fiano di Avellino è di 100 quintali per ettaro e la resa massima dell’uva in vino finito non deve essere superiore al 70%. L’odore intenso e gradevole unito al sapore fresco e armonico, rendonoFiano di Avellino un vino perfetto per accompagnare piatti a base di pesce, crostacei, scampi, polpo, ma anche formaggi non stagionati e carni bianche.Fiano di Avellino è inoltre un vino che si presta anche ad essere servito come aperitivo.
Le uve bianche più fragranti vengono selezionate durante le ore notturne e, una volta in cantina, vengono sottoposte ad un particolare processo di vinificazione. Se ne ottiene un vino dagli inconfondibili profumi floreali e fruttati, dalla beva suadente, dinamica e fresca.
Vitigni coltivati nel Comune di Novello, da cui il vino prende il nome, con terreni plastici, ricchi di argilla e di difficile lavorazione. 5 mesi di affinamento in botti d’acciaio.
Questa varietà ben si adatta ai suoli e al clima pedemontano. Le modeste produzioni per ceppo ne amplificano l’intrinseca mineralità; l’affinamento prolungato del vino sulle fecce fini ne migliora la succosità gustativa.
Il pecorino è un vitigno a bacca bianca, di antica diffusione nel Piceno. Sull'origine di questa varietà non è stata fatta molta chiarezza, le prime tracce bibliografiche del pecorino risalgono al tempo di Catone il Censore che lo classificava, insieme con altri vitigni), nel gruppo delle aminee. Oggi grazie ad un lavoro di recupero e di selezione e all’audacia di pochi viticoltori cominciano ad essere disponibili i primi vini.
Vino ottenuto da vitigni di Arneis provenienti da Canale dove i terreni sono ricchi di sabbia e argilla. 6 mesi in acciaio prima dell’imbottigliamento e 2 mesi in bottiglia prima della messa in commercio.