Zona di produzione: Colline delle Langhe e del Roero. Tipo di terreno: Suoli ricchi di calcare e di marne. Esposizione e altitudine: Sud/sud-ovest - 200/300m slm. Sistema e impianto: Guyot 4.200 ceppi/ha. Vendemmia: I-II decade di Ottobre. Vinificazione: ottenuto con fermentazione a grappolo intero effettuata in tini di acciaio inox, stratificando parte di mosto pigiadiraspato e parte di grappolo intero così come raccolto dalla pianta, suddivisi al 50 e 50, con una durata media di 10/12 giorni a temperatura controllata (28° C). Affinamento: viene affinato nel legno per almeno 4 mesi e successivamente in bottiglia per un periodo di almeno 1-2 mesi. L’apice dell’affinamento si raggiunge sin da subito e rimane costante per almeno 3/4 anni dalla vendemmia. Gradazione 13,5% vol. Temperatura di servizio 15-16 °C. Ideale l’accostamento a primi piatti saporiti, secondi di carne, formaggi di media stagionatura.
È il simbolo indiscusso dell’azienda Speri, che produce questo Amarone con un’accurata selezione dei migliori grappoli raccolti nel cru di Monte Sant’Urbano.
La storia del vino CASK 23 ha avuto inizio durante la vendemmia del 1974. È stato chiamato CASK 23 per la grande botte di legno in cui era stato affinato.
La cantina Franco Conterno realizza questo Barolo Riserva Bussia a partire dalle uve del più grande vitigno autoctono piemontese, il Nebbiolo. Le viti nascono e crescono all’interno di uno dei cru più vocati della zona, Bussia, terroir caratterizzato da un sottosuolo particolarmente argilloso.
Affinato prima in acciaio poi in barriques, l’Archè – da uve croatina in purezza – è al naso intenso e complesso. La permanenza a contatto del legno amplia i sentori speziati a cui si aggiungono note balsamiche e di erbe aromatiche che completano il corredo olfattivo fruttato, di confettura di frutti rossi.
Considerato “il Valpolicella di domani”, questo rosso sorprendente per concentrazione, corpo e tannicità, offre cordialità e ricchezza di frutto inaspettati. Il carattere deciso dell’Oseleta, varietà autoctona riscoperta da Masi, si unisce alla cordiale morbidezza della Corvina. La forza e l’ardore travolgenti di questo vino sono racchiusi nel nome Toar, che designa i tufi vulcanici dei terreni di provenienza.
Sintesi della potenza del Sagrantino e dell’eleganza del Sangiovese, il Montefalco Rosso della Tenuta Castelbuono, certificata biologica, esprime a pieno il fascino di un territorio di antiche tradizioni. Al naso colpisce subito per l’eleganza e la complessità degli aromi aperti di ciliegia e marasca, chiodi di garofano per finire in essenze balsamiche. La stessa eleganza si trova in bocca, un vino dal bellissimo equilibrio, avvolgente, fresco e di notevole potenza che ha già la sua piena bevibilità, ma che potrà avvalersi positivamente anche di un certo invecchiamento