La raccolta a mano dell’uva inizia i primi di settembre con la scelta di grappoli ricchi di profumo e sapore in zona Elisena. In cantina l’uva viene diraspata e pressata. Il mosto viene conservato a 10°C per 16 ore e travasato in serbatoi di acciaio inox dove fermenta a 18°C massimo. Il vino viene trasferito per 3 mesi in botti di acciaio. Parte di esso riposa in barriques per 3 mesi, viene assemblato e messo a riposo per 12 mesi in botte. Profumo fruttato decisamente intenso, ricavato dall’equilibrato accostamento di due tipologie varietali di uve. Si nota la presenza appena accennata di legno. Al gusto è elegante, morbido, di ottima struttura.
Da un’accurata selezione di uve Sauvignon Blanc e Sémillon. Conte della Vipera rende omaggio ai primi proprietari del castello e l’etichetta riporta la cappella di San Giovanni del XIII secolo, situata nella proprietà.
Affascinante unione tra le uve Sauvignon Blanc, Grechetto, Traminer, Sémillon e Riesling ed il terroir unico del Castello della Sala. I grappoli, sfiorati dalle nebbie mattutine e favorite dal particolare microclima, si concedono alla Muffa Nobile, Botrytis Cinerea, che ne riduce il contenuto d’acqua, concentrandone gli zuccheri e donando al Muffato i suoi caratteristici aromi.
Il colore giallo carico lascia intendere fin da subito la complessità e la ricchezza del vino. Sentori agrumati di cedro si fondono insieme a sensazioni di mela. Vino pieno al gusto, ma anche fresco, sapido e persistente.
Origina da piccoli grappoli di Chardonnay, raccolti manualmente in un vigneto che negli anni ha raggiunto un giusto equilibrio per produrre uve di grande concentrazione.
Uve Trebbiano d’Abruzzo in purezza vendemmiate a fine settembre e fermentate in acciaio per un vino giovane e fresco, che racconta il vitigno nel modo più genuino possibile. Il sistema di allevamento, a guyot semplice abbassa naturalmente la rigogliosa produttività tipica del vitigno e produce uve di qualità. Il risultato è un bianco denso con aromi di mele croccanti e pere e una bella consistenza di miele, mentre il corpo è pieno, stratificato e saporito.
Un vigneto sperimentale circonda Casadonna: nato in partnership con l’azienda di Tollo (CH) Feudo Antico e con il coordinamento del Professor Attilio Scienza dell’Università degli Studi di Milano, è piantato prevalentemente a Pecorino (specie autoctona abruzzese che qui ha la sua espressione di maggiore altitudine nella regione) con pochi filari di Pinot nero, Riesling, Silvaner e Veltliner – uve adatte ai climi freddi. È un vigneto eroico, posto com’è a 860 metri sopra al livello del mare, e presenta comprensibili difficoltà nella lavorazione.