La vendemmia, avvenuta tra la seconda e l’ultima settimana di settembre, è stata caratterizzata da un ottimo clima. La raccolta è iniziata con il Cabernet Franc, capace di donare al vino un’elegante struttura tannica, e si è conclusa con il Cabernet Sauvignon, con uve contraddistinte dalle tipiche note di frutta rossa matura. All’arrivo in cantina le uve, accuratamente selezionate alla raccolta, sono state diraspate e pigiate delicatamente e trasferite in serbatoi di acciaio inox; qui ha avuto luogo la fermentazione alcolica ad una temperatura di circa 25 °C in modo da esaltare la caratteristica componente aromatica varietale e mantenere una maggiore integrità del frutto. Durante la macerazione, decorsa in circa 15 giorni, sono state eseguite opportune bagnature del cappello di vinaccia per estrarre solamente i tannini più pregiati. Successivamente il vino è stato trasferito in serbatoi di acciaio inox, dove ha avuto luogo la fermentazione malolattica, completata entro la fine dell’anno. Botrosecco ha riposato 12 mesi in barrique prima dell’affinamento in bottiglia. Fattoria Le Mortelle si trova nel cuore della Maremma Toscana, a pochi chilometri da Castiglione della Pescaia, in una posizione straordinaria ed affascinante sia per la natura che per la storia dei luoghi che la circondano. La famiglia Antinori è presente da sempre in queste terre. Nel 1863, un atto patrimoniale menziona tra i possedimenti proprio Poggio Franco, uno dei vigneti più vocati della tenuta, insieme ad altre parcelle di terreno. La famiglia dal 1999 ha lavorato sia ai vigneti che alla nuova cantina con la convinzione che l’area, ancora emergente nel panorama vitivinicolo italiano, sia altamente vocata alla produzione di vini di qualità e che qui si possono esprimere al meglio le caratteristiche del terroir e delle varietà coltivate. La fattoria si estende su 270 ettari di cui 170 piantati a vigneto con Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc, oltre a più recenti impianti di varietà a bacca bianca come Vermentino, Ansonica e Viognier, e ad una piccola quota di Carménère. Il terreno, di medio impasto, sabbioso e limoso, ha una composizione prevalentemente siliceo-argillosa ed è, in certe zone, ricco di scheletro. Botrosecco si presenta di un colore rosso rubino. Al naso è ricco ed intenso, caratterizzato da sensazioni di piccoli frutti di bosco maturi, come lamponi e more; sentori di menta selvatica e di eucalipto si uniscono a note speziate di pepe bianco, completando il profilo aromatico. Al palato è avvolgente, sapido, con tannini fini ed un retrogusto persistente di frutta fresca e cacao.
La Barbera di Elisa proviene dal vigneto più vecchio de La Colombera su suoli argillosi. Il vino è rosso rubino intenso e l’affinamento, prima in acciaio poi in barrique, esalta le note olfattive e gustative: i frutti rossi tipici delle colline di Vho, more, ciliegie prugne, la confettura e lo speziato con note di vaniglia.
Dolcetto d’Alba DOC. Uva da cui è prodotto: Dolcetto. Affinamento: 5 mesi in acciaio – 2 mesi in bottiglia. Temperatura di servizio: 15 – 16°C. Gradazione alcolica: 12% vol.
Il primitivo è un vino con radici antichissime e caratteristiche tipiche di un prodotto del sud. In Italia, la sua regione di origine è la Puglia e negli anni, si è fatto apprezzare in tutto il mondo.
L'Amarone della linea Télos di Sant'Antonio nasce in vigneti situati in località Monti Garbi, nel comune veronese di Mezzane di Sotto. La produzione di questo vino non prevede l’aggiunta di solfiti.
3Il Bruciato nasce nel 2002, in una delle più difficili vendemmie di Tenuta Guado al Tasso, per raccontare e far conoscere secondo uno stile moderno il terroir unico di Bolgheri. Le uve Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah accuratamente selezionate, provengono da vigneti situati su suoli con un’ ampia variabilità geologica capaci di esprimere una grande complessità.
Affinato prima in acciaio poi in barriques, l’Archè – da uve croatina in purezza – è al naso intenso e complesso. La permanenza a contatto del legno amplia i sentori speziati a cui si aggiungono note balsamiche e di erbe aromatiche che completano il corredo olfattivo fruttato, di confettura di frutti rossi.
La Croatina da cui viene queste vino, affinato in acciaio, è coltivata su suoli argillosi scuri. Vinificata in purezza nel bicchiere si presenta di un bel rosso rubino e al naso predominano le note fruttate di lampone, ribes e le spezie.
Il Barboursville è un Cabernet Sauvignon strutturato per sposarsi con la complessa sontuosità dei sapori e delle tessiture di carni e cacciagione, cotte arrosto o ai ferri, non da sorseggiare fumando un sigaro. La stagione di crescita favorisce un’elegante evoluzione del vino, invecchiato in botti appositamente selezionate per un adeguato affinamento in legno, valutato tenendo conto della sua struttura e vivace carica fruttata. Il risultato è un Cabernet Sauvignon che ha ritrovato la compatibilità con una gamma di piatti molto più ampia, oltre che ideale per accompagnare, con appagante eleganza, classici come bistecche e formaggi stagionati.
Realizzato con uve in purezza dei vigneti di Cocciapazza che insistono su terreni argillosi e calcarei, si presenta con un color rosso rubino vivo e un bouquet intenso e vivace, caratterizzato da note di ciliegia e ribes, violetta e tabacco. Affinato in acciaio per un anno, il Montepulciano Gianni Masciarelli si fa notare per freschezza, equilibrio e una straordinaria versatilità, in grado di esaltare i sapori invernali della gastronomia italiana tanto quanto piatti esotici come gulasch e anatra alla cantonese.
100% Nebbiolo. Affinamento per due anni in botti di rovere di media e grande capacità. Colore rosso rubino con riflessi granati. Profumo ricco, con netti sentori di prugna matura, tabacco, funghi secchi, menta, rosmarino e cannella. Gusto intenso, strutturato, ma di grande armonia. Ottimo in abbinamento a piatti di carni rosse importanti, e a formaggi di media o lunga stagionatura.
Prodotto uve Sangiovese. La caratteristica fondamentale del Brunello Biondi Santi è la longevità, può invecchiare da 20 ai 40 anni. Stappare e scolmare un po' le bottiglie circa 8 ore prima della degustazione.
Il Serrone nasce da un idea di Claudio Di Ruscio di ritorno da un viaggio prima in Francia e poi a Bolgheri. Da lì la voglia di sperimentare nel nostro territorio un uvaggio internazionale. La sfida era quella di produrre grandi vini. Individuò l’area più adatta nel Monte Serrone (dove appunto prende il nome il vino) e pianto le prime marze nel 1999.