L’azienda da quasi quarant’anni vanta un patrimonio viticolo di grosso pregio, con circa 100 ettari di vigneti collocati ad altitudini variabili tra i 100 ed i 350 metri slm, di ottima esposizione e con materiale vegetativo particolarmente interessante ed attualmente oggetto di studio e ricerca. Tra gli obiettivi principali che l’azienda Castello di Corbara si prefigge, vi è senz’altro la valorizzazione dei vitigni autoctoni presenti nella zona da oltre un secolo, così da proporre sul mercato vini riconducibili al territorio di origine. Tra i vitigni rossi (l’azienda è interamente compresa nell’ambito della DOC Lago di Corbara) si è scelto di potenziare la presenza di Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Sangiovese e di Montepulciano; di quest’ultimo è stato individuato in azienda un clone storico, che è stato riprodotto nella primavera 2003 e reimpiantato in una zona che presentava un idoneo microclima. Tra i vitigni bianchi (l’azienda ricade nella più antica zona prevista dalla DOC Orvieto e può quindi pregiarsi della specifica “Orvieto Classico”) merita citare un interessante clone di Grechetto che è stato individuato in azienda e che mediante selezione massale sarà opportunamente valorizzato. Ogni nuovo impianto viene realizzato solo dopo scrupolosa ed attenta valutazione da parte dei tecnici aziendali che, analizzato il microclima e studiate le caratteristiche pedologiche di ogni singola area nell’ambito dell’enorme estensione dei terreni dell’azienda, hanno potuto individuare ulteriori zone idonee ai vigneti rispetto a quanto conosciuto negli anni 1970. Le analisi fisico – chimico – meccaniche dei terreni e la valutazione della giacitura ed esposizione degli stessi appezzamenti, hanno quindi permesso il perfetto connubio vitigno/terreno e la massima esaltazione delle sfumature dei diversi cloni: sottili sensazioni percepibili nel bicchiere.
Il vigneto Calistri è l’appezzamento più antico del Castello di Corbara, con vigneti di oltre 30 anni e una produzione che non supera mai i 50 quintali per ettaro. La superficie è di soli 3 ettari dai quali l’azienda ricava circa 13.000 bottiglie, unicamente nelle annate migliori. Per la 2006, considerata eccellente, le uve hanno subìto una macerazione per circa 15-18 giorni per poi fermentare, in piccoli fusti di rovere francese, per oltre 16 mesi, durante i quali è stato effettuato solo un travaso di pulizia. Dopo l’imbottigliamento è seguito un affinamento, in bottiglia, di 7-9 mesi, prima dell’immissione sul mercato.