Nato da un progetto voluto fortemente da Claudio Di Ruscio che vede nell’affinamento del Piceno rosso una grande potenziale. Il Piceno Rosso Rusus viene ottenuto dalle uve prodotte dai vigneti più vecchi (età media 45 anni), con una resa media di 60/70 quintali per ettaro. La prima etichetta è del 1997.
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Vitigni: 50% montepulciano 50% sangiovese. Zona di produzione: Campofilone, via val d’Aso. Siamo a circa 4 Km dal mare Adriatico con lo sfondo i Monti Sibillini che completano lo scenario. Esposta a Nord lungo l’asse della valle, è una zona molto ventilata con forti escursioni termiche. I vigneti sono situati ad un’altitudine di 250 metri sul livello del mare costituiti da un terreno prevalentemente argilloso, a tratti calcareo. Sistema di allevamento: Cordone speronato per il Sangiovese, Guyot semplice per il Montepulciano. Densità d'impianto: 4500 ceppi per ettaro. Resa per ettaro: 1-1,1kg per ceppo. Epoca di raccolta: Nella vendemmia 2016 le uve per il Rusus sono state raccolte i giorni tra 10 Ottobre e il 15 di Ottobre. Raccolta: a mano, in cassette. Vinificazione: la fermentazione avviene in tini tronco-conici di acciaio inox a temperatura controllata con follature che integrano i rimontaggi. Fermentazione e macerazione hanno una durata di 12-15 giorni. Poi successiva fermentazione malo-lattica su serbatoi di acciaio che finisce poco prima dell’inverno. Affinamento: 12/18 mesi in botti grandi di rovere (25hl) ed ulteriori 12 mesi in vetro. Temperatura di servizio: 19°c /20°c
Cabernet Sauvignon, Merlot, Cabernet Franc e a volte una piccola quota di Petit Verdot, per rappresentare l’eleganza, la complessità e la struttura del terroir bolgherese. Viene prodotto dal 1990 da vigneti situati su un suolo di origine alluvionale, da argillo-sabbiosi a argillo-limosi, con presenza di agglomerato bolgherese (scheletro).
Colore rosso rubino intenso con profumo di piccoli frutti rossi e di ciliegia, con tipiche sensazioni erbacee che si ritrovano all’assaggio, evidenziando struttura e morbidezza. Vino ottenuto da uve 80% Merlot e 20% Cabernet Sauvignon.
Uno straordinario Brunello Riserva, le cui uve di sangiovese provengono dai vigneti specializzati localizzati attorno al Castello di Poggio alle Mura, particolarmente vocati.
L'Amarone della linea Télos di Sant'Antonio nasce in vigneti situati in località Monti Garbi, nel comune veronese di Mezzane di Sotto. La produzione di questo vino non prevede l’aggiunta di solfiti.
Passione e tormento Coinvolgente e malinconico: metafora di un vino che incarna la passione e il tormento per una donna rosso fuoco che non potrà essere per sempre. Un Montepulciano Doc rosso rubino, invecchiato 18 mesi in barriques, con sentori di frutta matura, cioccolato e pepe nero.
La Barbera è coltivata su suolo argilloso scuro. Nel bicchiere è di un limpido colore rosso rubino con unghia violetto. Vino intenso, complesso con sentori fruttati di marasca, prugna, ciliegia sotto spirito e confettura; c’è la speziatura profonda di pepe rosa, noce moscata e chiodi di garofano.
Il Lazio Rosso IGT "Madreselva", dell'azienda Casale del Giglio, è ottenuto dalla combinazione delle uve di tre vitigni, ovvero il Cabernet Sauvignon, il Merlot e il Petit Verdot: il prodotto in questione nasce, quindi, da una vera e propria sperimentazione vinicola che affonda le sue radici nella metà degli anni '80.
Modus – parola latina che richiama il metodo e la misura – è l’espressione moderna di Ruffino nell’unione di tre nobili varietà d’uve. Nato nel 1997, è un Supertuscan premiato da riconoscimenti e critiche favorevoli nel mondo ed è la sintesi di tutti gli elementi che contribuiscono al suo carattere unico: viti, sole, terreni e opera dell’uomo.
Rosso austero e ampio, l’Harimann è la punta di diamante dell’azienda Pasetti. Estremizzazione del Montepulciano d’Abruzzo, questo vino regala sensazioni uniche a chi lo degusta. Perfetto anche da solo, come vino da meditazione
Barolo prodotto con le uve di un particolare vigneto, che sorge adiacente a un precipizio molto scosceso, difficile da coltivare ma che l’azienda coltiva da oltre 80 anni. Ne risulta un barolo prezioso e minerale. Produzione di 2500-2600 bottiglie.
Il vino ottenuto con la tecnica del ripasso è strettamente legato al più grande vino della Valpolicella: l’Amarone. Dopo la pigiatura delle uve appassite, da cui si ottiene l’Amarone, si “ripassa” il vino Valpolicella prodotto nella vendemmia di ottobre sulle vinacce ancora calde dell’Amarone. Inizia una seconda fermentazione alcolica che aumenta il tenore alcolico e il vino diventa più ricco di colore, di corpo, di aromi.
Il Barbaresco DOCG "Secondine" di Prunotto prende il nome dall'omonima - e storica - zona del Barbaresco situata nella piccola valle che, dal fiume Tanaro, arriva a Moccagatta.
Nato da un progetto voluto fortemente da Claudio Di Ruscio che vede nell’affinamento del Piceno rosso una grande potenziale. Il Piceno Rosso Rusus viene ottenuto dalle uve prodotte dai vigneti più vecchi (età media 45 anni), con una resa media di 60/70 quintali per ettaro. La prima etichetta è del 1997.