Il processo di vinificazione inizia dall’individuazione di una zona di produzione sulla quale Agricola Bellaria realizza una riduzione di produzione da 150 quintali di uve a ettaro, la produzione standard prevista dal disciplinare, a 80 quintali a ettaro. Una precisa scelta fatta dall’azienda per garantire solo vino della più alta qualità. La zona identificata è quella di Prato di Principato Ultra (AV), uno degli otto comuni Irpini autorizzati alla produzione del Greco di Tufo. Una zona ben circoscritta, che rientra in un progetto per la lotta integrata promosso proprio dalla regione. Un impegno concreto per evitare l’inquinamento delle falde acquifere in determinate zone. Agricola Bellaria, da sempre attenta al mantenimento dell’equilibrio naturale del territorio, aderisce al progetto utilizzando al minimo i prodotti anticrittogamici ed evitando di effettuare il diserbo. Nella zona identificata, viene realizzata una vendemmia manuale in tre periodi diversi, orientativamente nei mesi di Settembre-Ottobre-Novembre, per ottenere qualità di uve differenti. Il vino, una volta in cantina, viene trasferito in una pressa automatica che esercita una pigiatura soffice per preservare l’integrità del chicco d’uva e per mantenerne inalterate le caratteristiche. Il prodotto viene poi spinto in un serbatoio di acciaio inox in cui si effettua la separazione del mosto dalle sostanze solide per ottenere una fermentazione pulita, senza alcun intoppo successivo. Vengono quindi aggiunti lieviti selezionati di alta qualità, ovvero lieviti varietali che lavorano sulle caratteristiche organolettiche delle uve, aumentandole e valorizzandole, senza alterarle. La temperatura di fermentazione viene sempre controllata e Agricola Bellaria ha scelto di mantenerla molto bassa, compresa tra i 12-13°, la temperatura limite per la sopravvivenza dei lieviti. Si tratta di una precisa scelta fatta per garantire il mantenimento di tutte le sostanze aromatiche. Viceversa, se la temperatura fosse più alta, le sostanze aromatiche si disperderebbero nell’aria senza permettere al vino di trattenerle. A conclusione della fermentazione, il vino prodotto viene trasferito in tre diversi serbatoi in ognuno dei quali è utilizzato un diverso lievito. In ogni serbatoio il vino sviluppa delle caratteristiche proprie e particolari: dalle note di frutta matura a quelle di frutta tostata, dalle note di pera Williams a quelle di melone. Una volta uniti i vini dei tre serbatoi in un blend, viene ottenuta una miscela unica caratterizzata da un esclusivo bouquet aromatico che impreziosisce ancor di più il vino. È proprio questo particolare, accurato ed esclusivo processo messo in atto da Agricola Bellaria a permettere la produzione di un vino assolutamente unico e speciale. Agricola Bellaria ha scelto, inoltre, di bloccare tutte le fermentazioni a un piccolo residuo zuccherino. Questo significa che non viene sviluppato tutto l’alcool possibile, ma viene conservata una parte di zuccheri per compensare le note amarognole del Greco di Tufo. A questo punto, il vino viene travasato una prima volta per separarlo dalla feccia, ovvero dai residui di fermentazione dei lieviti depositati. Per circa un mese, viene quindi effettuato il batonnages, con la sospensione della feccia una volta a settimana. Questa pratica contribuisce al mantenimento delle particolari caratteristiche dell’Oltre per farne apprezzare la sua degustazione al palato. A completare l’intero processo, intervengono le fasi di chiarifica proteica e di stabilizzazione tartarica in cui il vino è mantenuto al di sotto di 0° per far sì che le sostanze intorbidanti siano trattenute e non arrivino alla fase finale di imbottigliamento. Il Greco di Tufo di Bellaria si distingue per le note di degustazione a carattere prevalentemente floreale, in cui prevalgono i sapori di mela e pera Williams, con una nota importante di melone. È un vino abbastanza grassoso, dal sapore molto fresco per l’alta acidità. Consigliato per l’accostamento a crostacei, pesce crudo e zuppe, ma perfetto anche da degustare come aperitivo.