Il vitigno autoctono che da millenni caratterizza la terra di confine friulana. È un vino con profumi di fiore d’acacia e zagara dal sapore asciutto e citrino.
Roscetto in purezza, al naso presenta una ricca gamma di sensazioni olfattive che vanno dalla banana all’ananas, dalle sensazioni vegetali a quelle vanigliate. Al gusto è prepotente, ricco, morbido e pieno, con un’ottima e lunga persistenza gusto-olfattiva.
Colore giallo paglierino con riflessi verdolini. Al profumo è diretto con note di frutta fresca agrumate. Vino dal grande equilibrio gustativo con finale acidulo che lo rende vivace e piacevole.
Dal colore intenso con riflessi violacei, al profumo si esalta per i suoi sentori di frutta fresca e di ciliegia con note speziate che si fondono con grande equilibrio ed eleganza a quelli di vaniglia e dolci dati dal legno. Al gusto è avvolgente, setoso, con tannini morbidi e finale ricco e persistente.
Dal colore intenso con riflessi violacei, al profumo si esalta per i suoi sentori di frutta fresca e di ciliegia con note speziate che si fondono con grande equilibrio ed eleganza a quelli di vaniglia e dolci dati dal legno. Al gusto è avvolgente, setoso, con tannini morbidi e finale ricco e persistente.
Spumante da sole uve Roscetto di colore giallo paglierino con riflessi dorati. Al naso si presenta intenso e fragrante con sensazioni floreali che si legano in perfetta armonia a sentori di lieviti e crosta di pane. Pulito, pieno, di grande eleganza e complessità al gusto, con finale acidulo e persistente.
Un nome che ricorda l’antica divinità italica, Dea dell’aurora protettrice della fertilità, il cui culto era diffuso nell’antica città di Satrico e un patrimonio gusto-olfattivo dalle impareggiabili ed eleganti sensazioni, risultato dell’unione tra Syrah e Petit Verdot.
Il Tempranillo è un vitigno di origine spagnola coltivato nella Ribera del Duero e in Rioja. Varietà che si è adattata molto bene al clima mediterraneo ventilato ed ai terreni freschi e profondi, come quelli di Casale del Giglio, nella zona denominata “Valle” (anticamente “Riserva Bottacci”).