Il “Luna Storta” è ottenuto dall’appassimento su graticci di uve selezionate delle colline del Montello per raggiungere la giusta concentrazione zuccherina.
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I grappoli, una volta raccolti, vengono fatti riposare su dei graticci, come si usava una volta, e controllati periodicamente. Qui per effetto della disidratazione gli acini raggiungono un’elevata concentrazione zuccherina che può arrivare anche al 40%; in pratica da 100 chili di uva fresca, si possono ottenere circa 60 chili di uva appassita con una resa in vino di circa 25-30 chili. Il periodo di appassimento dell’uva può durare fino a gennaio. Dopo la pigiatura, la fermentazione è molto lenta e lunga data l’elevata concentrazione zuccherina del mosto ottenuto. Il vino passito ottenuto risulta di uno spiccato colore giallo dorato intenso. Il profumo spazia da note tipicamente esotiche che ricordano l’ananas, alla frutta secca fino ad arrivare al miele. Al palato risulta dolce, leggermente tannico, robusto, corposo e piacevolmente caldo. Ottimo vino da dessert, si sposa magnificamente con pasticceria secca. È un vino apprezzato anche fuori pasto, da conversazione.
La fermentazione e il lungo affinamento in piccole botti di rovere sono la particolarità di questo vino bianco, prodotto in quantità limitata. Il suo aroma è ampio e intenso con accenni agrumati e speziati, il suo colore è giallo luminoso. Al palato è sapido, equilibrato e di ottima struttura e persistenza. Lo si può assaporare al meglio se abbinato a pietanze a base di pesce, frutti di mare, crostacei, ad altri piatti con salse delicate e a formaggi freschi e leggeri.
Varietà antica, incrocio di Zibibbo e Catarratto, per un vino con aromaticità concentrata e complessità. A Regaleali è coltivato nella collina a fianco di Case Vecchie. Noi proviamo a giocare sui diversi tempi di raccolta: una parte in anticipo, per ricavare freschezza e mineralità, e la restante a conferire struttura e corpo.
Il Fiano è un vitigno dalle antiche origini che risalgono ai tempi dei romani. Dopo il periodo difficile degli anni Sessanta, durante il quale si è rischiato di perdere il patrimonio antico delle varietà autoctone della provincia, il lavoro caparbio di Antonio Mastroberardino ha riportato il Fiano tra i vitigni più coltivati in provincia di Avellino, generando entusiasmo per la coltivazione anche fuori della regione. Grazie alle sostenute acidità si esprime con numerose sfaccettature con un fascino irresistibile negli anni.
Vino di punta dell’azienda, la linea Testarossa è quella che meglio riassume la filosofia aziendale del voler rimanere fortemente legati alle tradizioni e alla storia familiare. Questa etichetta storica nasce per celebrare la superba bellezza delle donne della famiglia Pasetti, aventi i capelli rossi
Il sidro di mela biologico Alpino del'Azienda Lucia Maria Melchiori è una bevanda perfetta per un aperitivo alternativo o per accompagnare un pasto sfizioso. Il sidro di mela risultato della fermentazione del succo di mela biologico Melchiori di prima qualità. Il mix di mele biologiche trentine fa di questo Spumante di Mela una bevanda dal gusto nuovo ed interessante.
Un vigneto sperimentale circonda Casadonna: nato in partnership con l’azienda di Tollo (CH) Feudo Antico e con il coordinamento del Professor Attilio Scienza dell’Università degli Studi di Milano, è piantato prevalentemente a Pecorino (specie autoctona abruzzese che qui ha la sua espressione di maggiore altitudine nella regione) con pochi filari di Pinot nero, Riesling, Silvaner e Veltliner – uve adatte ai climi freddi. È un vigneto eroico, posto com’è a 860 metri sopra al livello del mare, e presenta comprensibili difficoltà nella lavorazione.
Un vigneto sperimentale circonda Casadonna: nato in partnership con l’azienda di Tollo (CH) Feudo Antico e con il coordinamento del Professor Attilio Scienza dell’Università degli Studi di Milano, è piantato prevalentemente a Pecorino (specie autoctona abruzzese che qui ha la sua espressione di maggiore altitudine nella regione) con pochi filari di Pinot nero, Riesling, Silvaner e Veltliner – uve adatte ai climi freddi. È un vigneto eroico, posto com’è a 860 metri sopra al livello del mare, e presenta comprensibili difficoltà nella lavorazione.
La Malvasia secondo Tasca d’Almerita. In vigna cerchiamo di avere un ampio spazio fogliare a copertura dei grappoli, in modo da evitare scottature dell’acino e garantire l’aromaticità. L’uva raccolta, lentamente si disidrata, mantenendo una buona acidità e un discreto grado alcolico.
Il “Luna Storta” è ottenuto dall’appassimento su graticci di uve selezionate delle colline del Montello per raggiungere la giusta concentrazione zuccherina.